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Creare un e-commerce è solo la punta di un iceberg fatto di investimenti e promozione. Non basta quindi andare online con uno store ma bisogna investire in ecommerce marketing, perchè questo sia visibile e ritenuto rilevante dai motori di ricerca. Se nessuno viene a conoscenza del tuo e-commerce, come speri di vendere?
La sola visibilità organica non basta, questo perchè la concorrenza è sempre più agguerrita e i risultati sui motori di ricerca vengono classificati sulla base (anche) del traffico generato. Questo però non si crea da solo senza uno sforzo economico su vari canali. Se non investissi nulla, l’indicizzazione delle varie pagine sarebbe molto più lenta. Ecco perchè è importante puntare su diverse attività di ecommerce marketing: vediamo quali!
Il primo canale di investimento per un e-commerce online è Google Ads. La piattaforma di Google infatti ti permette di rendere visibile il tuo store online attivando delle campagne con obiettivi diversi.
In una prima fase ti serve visibilità, quindi occorre puntare sulla brand awareness e investire la totalità del budget destinato a questo canale sulla Homepage usando parole chiave che genericamente descrivano il tuo store. Su Google infatti la campagna è composta da un paio di titoli e un paio di testi: devi inserire al loro interno delle parole chiave che identificano quella campagna. Devi solo prestare attenzione a non scegliere parole chiave troppo generiche, puntando già ad una specializzazione sui termini di ricerca.
In una seconda fase invece, puoi investire su campagne che puntano su singoli prodotti o categorie. Le campagne Shopping ad esempio basano il loro funzionamento prevalentemente sul Feed prodotti, tramite il quale Google mostra nei risultati di ricerca le anteprime dei prodotti. Perchè funzionino però devi verificare che i titoli ed i contenuti della pagina prodotto siano ottimizzati in funzione delle query più importanti legate al singolo prodotto, devi assicurarti che la parola chiave principale compaia nell’url della pagina e controllare che titoli, sottotitoli e descrizione siano coerenti con il contenuto della pagina di riferimento.
Nulla toglie che, budget permettendo, tu non possa partire con entrambe le tipologie di campagna. Questo ti permetterebbe di indicizzare contestualmente la Homepage e i singoli prodotti, accelerando la visibilità del tuo store.
Investire sui social ti permette da una parte di costruire una brand image forte su un canale ormai presidiato da milioni di italiani ma dall’altra anche di pubblicizzare il tuo e-commerce sui motori di ricerca, che valutano anche le pagine social nelle query degli utenti.
Investire sui social, esattamente come su Google, però, richiede professionisti che sappiano leggere tra le righe degli Insights della pagina, perchè per partire serve un’analisi di:
target, quindi pubblico di destinazione della campagna
obiettivo, quindi tipologia di campagna più adatta allo scopo
messaggio, quindi post da usare per spingere un contenuto nello specifico
Il social advertising inoltre ha costi e modalità di funzionamento diversi a seconda del social media. I costi su Facebook ad esempio sono molto più bassi di quelli di LinkedIn, che tuttavia consente targetizzazioni professionali meno precise del primo canale.
Investire su Facebook Ads è possibile tramite il Business Manager, uno strumento di pianificazione e controllo delle inserzioni che ti permette di vedere, tramite un’unica dashboard, le performance appunto delle tue campagne.
Prima di tutto è opportuno fare dei test per coprire un buon bacino di utenza in un tempo ragionevole e di conseguenza di raccogliere abbastanza dati da analizzare. Meglio partire con più di una campagna:
una su una promozione lancio specifica
una per fare retargeting sugli utenti che hanno interagito con il brand (visitando l'e-commerce o mettendo il like all'inserzione, ad esempio) mostrando un secondo messaggio pubblicitario
Portando avanti questa strategia sui primi 3 mesi otterrai visibilità e dati interessanti per definire il trimestre successivo. A livello di budget, più riuscirai ad investire su ciascuna campagna e maggiori impression porterai a casa. Tuttavia ricordati di non strafare: piuttosto meglio partire con importi più bassi sul primo mese ed eventualmente aumentare il tiro dal secondo.
Facebook è un social media adatto praticamente a tutti, in quanto su questo canale si trova chiunque, dalla mamma al dirigente di industria. Certo, quanto più l’e-commerce è specifico e si avvicina ai settori del b2b, tanto più complesso potrebbe essere trovare utenti esattamente in target.
Instagram è un social media perfetto per alcune categorie di business che da un’immagine riescono suscitare interesse. Stiamo parlando del food, del beauty, della moda, del design (interior o graphic) e del travel.
Inoltre, grazie a Instagram Shopping, le aziende possono contare su una fonte di traffico in più per spingere le vendite del proprio e-commerce. In pratica Instagram può indirizzare i clienti direttamente dall’app all’acquisto dei prodotti menzionati sui post, un modo per raggiungere più persone e indirizzarle al sito di vendita vero e proprio.
Per poter vendere su Instagram, devi vendere solo prodotti e non servizi (e tra questi occhio a alcol, tabacco, armi, animali, documenti, farmaci e integratori, che non sono permessi). Hai bisogno fondamentalmente di due cose:
una pagina aziendale su Facebook, dalla quale crei il tuo catalogo
un profilo aziendale su Instagram, che colleghi appunto alla pagina
Devi quindi creare una vetrina dei prodotti sulla pagina Facebook collegata per poter inserire i prodotti nei post e nelle storie di Instagram. Una volta che hai configurato sia la pagina Facebook con la vetrina che l’account Instagram aziendale, non resta che richiedere l’abilitazione alle funzioni Shopping dall’app di Instagram e a quel punto sei pronto ad investire sui post che vuoi spingere. Puoi taggare fino a cinque prodotti in una sola foto/video, oppure fino a 20 prodotti se fai un carosello.
Investire sui post Instagram è utile in occasione di promozioni o sconti speciali su particolari prodotti, per spingere un nuovo catalogo stagionale o una categoria di prodotti nello specifico.
LinkedIn è il social media che ha i costi di investimento più alti (almeno rispetto a Facebook e Instagram) ma che permette di raggiungere professionisti in tutto il mondo in funzione dei loro ruoli lavorativi e di altri filtri molto specifici legati a questo parametro. Si tratta quindi di un social network molto utile nel b2b, per i professionisti e i consulenti, per coloro che fanno network marketing ed anche per aziende di prodotti o servizi rivolti ad attività commerciali in genere.
Anche un e-commerce può trarre vantaggio da un investimento su questo canale, soprattutto se stiamo parlando di store che vendono prodotti oppure per chi crea videocorsi o tutorial rivolti ad aziende e professionisti.
La segmentazione possibile su LinkedIn è in suo grande punto di forza. Questi sono i principali per filtrare la vostra target audience:
località
azienda (è possibile mostrare l’annuncio a tutti i dipendenti di una determinata azienda)
settore (ambito)
dimensioni dell’azienda (utile per raggiungere pmi o multinazionali)
qualifica professionale (posizione lavorativa)
Esiste poi la possibilità di specificare ulteriori criteri di profilazione per gruppi di appartenenza, tipo di laurea, competenze, job title e altri specifici parametri. LinkedIn è quindi molto utile per chi vende prodotti o servizi rivolti al mondo b2b, alla formazione o alla fornitura di beni per attività commerciali.
In ultimo, ma non in ordine di importanza, dobbiamo parlare dell’e-mail marketing, perchè per il lancio di un e-commerce (ma anche per uno store online da tempo) può rappresentare uno strumento molto valido di traffico e lead generation. Nel primo caso infatti, è possibile generare molto traffico inserendo in una e-mail più collegamenti a categorie e prodotti, che Google valuta comunque positivamente, nel secondo caso invece puoi spingere l’iscrizione ad una newsletter o a un piano fedeltà in funzione di reali vantaggi promossi appunto dalla e-mail.
Ci sono però due modi di fare e-mail marketing, che corrispondono a due obiettivi chiari e specifici.
L’iscrizione alla newsletter è la classica casistica di costruzione di un database contatti: nel caso degli e-commerce è molto comune prevedere invii di e-mail a utenti entrati in contatto con lo store online per chiedere una registrazione alla newsletter così da entrare all’interno di liste profilate interne da coltivare con comunicazioni successive. Si tratta di un’attività continuativa nel tempo: ogni mese dovresti strutturare almeno una e-mail al tuo database per spingere promozioni o nuovi arrivi.
Le cosiddette DEM sono email dirette a database solitamente esterni e di proprietà altrui usate per promuovere i propri prodotti o servizi. Le liste utenti in questione devono chiaramente aver espresso la loro intenzione a ricevere comunicazioni da parte di terzi (quello che saresti tu per loro) e per questo è importante scegliere solo fornitori affidabili in grado di garantire professionalità anche da questo punto di vista.
Come hai visto, aprire un e-commerce non esaurisce un lavoro, ne apre uno nuovo e molto impegnativo: quello dell’ecommerce marketing. La promozione online può essere più economica da una parte ma anche più complessa da far funzionare dall’altra perchè i concorrenti sono sempre di più. Per questo motivo hai bisogno di professionisti che insieme a te riescano ad accompagnarti in un percorso di crescita che porti sufficiente visibilità al tuo store!
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